Cari genitori ed egregi lettori del nostro sito, è arrivata nella mail di Salute 10 e Lode una lettera di un medico sardo, emigrato in Lombardia diversi decenni fa. Ho deciso di pubblicarla in Homepage perché ritengo che sia un omaggio soprattutto ai Sardi tutti. E' una lettera che esprime un sentimento raro, come solo un Sardo sa avere e trasmettere agli altri quando è emigrato ma ha nel cuore la Sua Terra. Qualcuno di noi si è commosso nel leggerla, sono certo che anche a voi desterà lo stesso sentimento. Pubblicarla nella pagina di rappresentanza del nostro sito vuole per me essere un modo per fare a noi e a voi tutti un piccolo dono.

 

Nuoro, 15-04-2014

 

Egregio Dott. Giovanni Marinosci,

 

sono un medico di origine sarda, essendo nata nella bellissima regione che sento mia, ancor più della Lombardia dove vivo fin dall’età di quattro anni.

 

Qui sono cresciuta e ho studiato, mi sono laureata in Medicina e sempre a nord di Milano esercito la professione, direi da molti anni, ed è qui che mi sono formata professionalmente con un modello di sanità che, unanimemente riconosciuto, è tra i migliori della nazione e, in alcune eccellenze, anche oltre. Sono Medico ospedaliero e lavoro presso un importante ospedale della Brianza.

 

Come tutti i sardi nostalgici della propria terra e con il forte senso di comunità che ci lega partecipo alla vita sociale presso uno dei tanti Circoli Culturali Sardi sparsi per la Lombardia.

 

Lei si starà chiedendo cosa c’entra questo con Salute 10 e Lode; in realtà è presso il mio circolo che alcuni mesi fa sono venuta a conoscenza casualmente della Sua iniziativa attraverso un giornale locale che regolarmente riceviamo.

 

In questi giorni ho ritrovato l’articolo e incuriosita sono andata a visitare il vostro sito internet. L’ho letto da cima a fondo e sono rimasta colpita da alcune cose, cerco di spiegarmi meglio: poco fa ho detto che la Lombardia rappresenta un modello di sanità, eppure una iniziativa così incisiva dal punto di vista medico non è mai stata intrapresa. Ciò mi ha stupito! Inoltre, come se non bastasse, il tutto nasce da una iniziativa privata, senza soldi pubblici, solo con del volontariato e della solidarietà. Mi permetta un pensiero: peccato non esserci.

 

Da medico ritengo che sia estremamente importante occuparsi delle salute dei bambini, generalmente ci si occupa soprattutto di adulti malati, ma il vero obiettivo di un medico, a mio avviso, dovrebbe essere prima di tutto la cosiddetta “prevenzione”, o per meglio dire la “diagnosi precoce”. Certo, ci sono anche i “malati di tutti i giorni”, ma per loro è scontato che ci dobbiamo essere, ma vuole mettere cosa vuol dire visitare un bambino? Avere in futuro meno adulti ammalati e con una qualità della vita migliore. Infatti sono convinta che per mantenere lo stato di salute da adulti sia importante accorgersi precocemente dell’insorgere di una eventuale malattia. E qui la vostra iniziativa risponde al concetto di cui sopra.

 

Altro punto fondamentale è l’approccio olistico, cioè il considerare l’insieme delle visite come una analisi completa del paziente sotto tutti i punti di vista, e per i bambini mi permetta di dire “vale doppio”. E’ ciò che ho percepito dalla modalità di offerta delle visite ai piccoli utenti: visita Cardiologica, Otorinolaringoiatrica, Oculistica, Endocrinologica, Odontoiatrica e Ortopedica.

 

Data la distanza purtroppo non posso fare parte del vostro gruppo di lavoro, ma vorrei comunque poter essere cassa di risonanza presso i sardi e non della Lombardia. Se me ne darete possibilità, in occasione delle visite periodiche ai miei genitori che vivono nell’Oristanese, verrei qualche volta a vedervi all’opera, così da poter raccontare come lavorate e, perché no per quanto posso, aiutarvi con qualche suggerimento.

 

Da Sarda sono commossa, non pensavo che in una società troppo orientata all’avere e troppo poco alla solidarietà ci fosse un non sardo disposto ad aiutare “la mia gente”.

La ringrazio di cuore.

 

Saronno, 12-04-2014 Dott.ssa Marilena Casu